Ol'ga Borisovna Ljubimova
Ol'ga Borisovna Ljubimova | |
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Ol'ga Borisovna Ljubimova nel 2020 | |
Ministro della cultura della Federazione Russa | |
In carica | |
Inizio mandato | 21 gennaio 2020 |
Capo del governo | Michail Mišustin |
Predecessore | Vladimir Medinskij |
Dati generali | |
Partito politico | Russia Unita |
Ol'ga Borisovna Ljubimova (in russo Ольга Борисовна Любимова?; Mosca, 31 dicembre 1980) è una politica e giornalista russa, ministro della cultura della Federazione Russa dal 21 gennaio 2020[1]. Prima del suo attuale incarico, Ljubimova è stata Vice Ministro della Cultura dal 2015 e capo del dipartimento cinematografico dal 2018.[2][3] È figlia di Boris Ljubimov (attualmente presidente della Scuola superiore del teatro Michail Ščepkin) e pronipote dell'attore Vasilij Kačalov.[2][3]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Dopo un'infelice iscrizione a un liceo ortodosso che in seguito avrebbe paragonato a un campo di addestramento di al-Qaeda, Ljubimova si è laureata in giornalismo all'Università statale di Mosca e ha studiato teatro presso l'Istituto russo di arti teatrali.
Dagli anni 2000 ha lavorato spesso in televisione, a spettacoli tra cui Vzgljad, Orthodox e Orthodox Calendar. Dal 2016 è a capo della direzione dei programmi sociali e giornalistici di Channel One.
La sua nomina a Ministro della Cultura, nel gennaio 2020, è stata controversa a causa dei precedenti post su LiveJournal di Ljubimova in cui diceva che "non sopportava di andare a mostre, musei, opera" e ha spiegato che "sono stata al British Museum, alla National Gallery e ad alcuni dozzine di altri musei europei e russi e credo di aver perso tempo lì". Tuttavia, ha ricevuto il sostegno del critico cinematografico Anton Dolin, che ha detto che "ama la cultura, o almeno il cinema".
Il 21 gennaio 2020, con la nascita del Governo Mišustin I, è l'unica donna ministro al suo interno (della cultura).
Il 6 maggio 2020, il segretario stampa di Olga Ljubimova ha annunciato che lei aveva contratto il COVID-19, ma in forma lieve. Il 14 maggio Ljubimova era tornata a svolgere il suo incarico.
Il 16 dicembre 2022, sullo sfondo dell'invasione russa dell'Ucraina, è stata inclusa nell'elenco delle sanzioni dell'UE per i progetti realizzati sotto la sua guida volti a integrare le regioni dell'Ucraina illegalmente annesse.[4] Inoltre, secondo l'Unione europea, è indirettamente coinvolta nella distruzione del patrimonio culturale ucraino, a causa della mancanza di sforzi per proteggere il patrimonio culturale nei territori occupati.[5] Già in precedenza era stata inclusa negli elenchi delle sanzioni dell'Ucraina.[6]
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Sposata con Evgenij Aleksandrovič Baranov, giornalista e commentatore di Channel One. La coppia ha due figli: Nikita e Varvara.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (RU) Биография нового министра культуры Ольги Любимовой - Биографии и справки - ТАСС, su tass.ru. URL consultato il 21 gennaio 2020.
- ^ a b (EN) Andrei Muchnik, Who Is Olga Lyubimova, Russia's New Culture Minister?, in The Moscow Times, 22 gennaio 2020. URL consultato il 26 gennaio 2020.
- ^ a b (EN) Michael Scollon, A Foul-Mouthed Culture Minister Who Hates Museums? Russia May Have One Now – And Some Say It's An Improvement, in Radio Free Europe/Radio Liberty, 24 gennaio 2020. URL consultato il 26 gennaio 2020.
- ^ (RU) ЕС утвердил девятый пакет санкций против России. В списке запрет на вещание для Первого канала, "России 1", НТВ и РЕН ТВ, in Настоящее Время. URL consultato il 22 dicembre 2022.
- ^ (EN) COUNCIL REGULATION (EU) 2022/2474, in Official Journal of the European Union.
- ^ (RU) УКАЗ ПРЕЗИДЕНТА УКРАЇНИ №400/2022, su president.gov.ua.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ol'ga Borisovna Ljubimova
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Ol'ga Borisovna Ljubimova, su IMDb, IMDb.com.
- https://www.mkrf.ru/about/departments/departament_kinematografii/ Archiviato il 1º maggio 2020 in Internet Archive.